Di ritorno dai bagordi senesi, ci mettiamo in marcia verso l'Abetone, dove dobbiamo scaricare il buon Marcello.
Il nostro piano prevedeva la sosta in altri due locali, ma purtroppo uno era chiuso per turno e l'altro per ferie.
Ecco quindi che a Ivan viene in mente che gli hanno parlato bene del "ristorante che è nella curva di Pianosinatico".
La vera ragione sociale di questo locale è "Bar Ristorante Silvio - La Storia a Tavola", questo dal nome di una trasmissione radiofonica locale dove il titolare, ex professore di lettere, intratteneva gli ascoltatori con aneddoti e curiosità legate alla storia della gastronomia.
Trovato senza problema e parcheggiato davanti, entriamo in questo tipico locale di montagna di una volta, dove la prima sala è il bar del paese, con il perlinato alle pareti e, ai tavoli, vecchie e nuove generazioni che si sfidano a briscola, mentre il ristorante è in una sala a parte.
Per l'esattezza, due sale, la seconda al piano superiore, per un totale di circa 40/50 coperti, non di più.
Il titolare, Silvio Zanni, dallo spiccato accento toscano, che ci accoglie e ci fa accomodare, è molto cortese e ci illustra brevemente come funziona il loro menu.
Si può scegliere da un menù classico oppure provare la loro proposta di degustazione-menu creativo, che consiste nell'assaggio di 4 antipasti e 5 primi che subito ci enuncia.
Chiaramente noi 3 optiamo per quest'ultima
In fondo alla sala notiamo un mobile con diverse belle bottiglie, piacevole sorpresa. Ancor di più quando ci viene portata la carta dei vini, notevole.
Dopo una lettura veloce, decidiamo per una bottiglia che avevamo notato all'entrata e che ci aveva incuriosito molto, un Chianti Rufina Montesodi di Frescobaldi.
La curiosità era dovuta al fatto di essere un 1999.
Fosse stata conservata per bene sarebbe stata una grande bottiglia.
E così è stato. Una grandissima e piacevole sorpresa.
Come acqua, due caraffe di fonte.
Partiamo con la degustazione.
Come antipasti ci vengono portati dei crostini ai porcini, delle mozzarelline con una salsa di pomodoro e origano, delle patate novelle al tartufo e un carpaccio di noce di manzo con olio ed aceto balsamico.
Tutto ottimo.
Come primi, si parte con un pancotto ai funghi porcini (delizioso aggiungendo un po' di olio buono e pepe), poi un tortello di zucca con fonduta e prosciutto, delle tagliatelle alla cipolla bianca, degli straccetti al germe di grano con rape rosse (squisiti) e per finire degli gnocchi di patate al tartufo.
Ottimi anche questi, ma la zuppa, le tagliatelle e gli straccetti
sono qualcosa di spaziale.
Pieni come un uovo, ci lasciamo tentare dal dolce (grande scelta e tutti fatti in casa): una panna cotta ai mirtilli, una al cioccolato caldo e un creme caramel.
Finiamo quest'ottimo pranzo con un caffè al bancone, dove ci aspetta un'altra piacevole sorpresa: il conto è di 92€, arrotondati a 90.
Considerato il fatto che il Montesodi da solo costa 40€ (ed è un gran buon prezzo), si scopre che il menu degustazione costa la cifra irrisoria di 11€.
Ecco il perchè dei miei 5 cappelli.
Si mangia veramente bene, piatti di qualità, alcuni ricercati, ad una cifra che sembra fuori dal mondo (voglio dire, avessimo preso un lambrusco e niente dolce, avremmo speso a fatica 15 euro a testa).
Peccato sia in là, perchè 8km dopo l'Abetone non è certo dietro l'angolo, ma se ci si trova da quelle parti merita sicuramente una visita.
Imperdibile!!!
[gi]
03/10/2008