Domenica a pranzo con la solita coppia di amici; vado per la prima volta in questo bel ristorante annesso all'adiacente albergo (non ho mai amato la ristorazione alberghiera ma oggi tocca ad Andrea scegliere, per cui mi adeguo senza lamentarmi...io avevo proposto pranzo all'Oca Bigia). Il posto è davvero curato ed elegante e anche i camerieri lo sono: giacca, cravatta, capello gellato, ecc...ci sediamo in un tavolo che guarda l'esterno con piscina ancora piena, nonostante sia il giorno dei morti. Come di consueto decidiamo di prendere tutto per due dall'antipasto al dolce e dividerci le porzioni (un po'la crisi e un po' la poca voglia di digerire fino a martedì). Dopo un benvenuto di 4 bruschettine la patrona della maison prende le ordinazioni senza scrivere e difatti torna 3 o 4 volte a sincerarsi di aver passato in cucina la comanda giusta… Partiamo con flan di ortiche e timo con pancetta croccante e petto d'anatra affumicato con misticanza e aceto balsamico. Molto buoni entrambi, anche se qui rilevo le prime seccature: nonostante avessimo spiegato l'intenzione di dividere le porzioni sono stati serviti solo due di noi e ci siamo praticamente arrangiati, sporcando ovunque (critica minore e puntigliosa, lo so, ma è la prima volta che ci succede in anni di pranzi in 4), in più le quantità erano davvero striminzite. Per i primi decidiamo per tortelloni di fagiano alla fonduta di parmigiano e tartufo nero e pappardelle integrali con faraona, funghi, pinoli e (!) asparagi. Veniamo serviti dopo almeno tre quarti d'ora (con il solito viavai della cameriera smemorata) con 7 tortelli di numero (provate a dividerli per 4!) molto buoni ma con TROPPA panna nella fonduta (che schifo), mentre le pappardelle erano asciutte e dal sapore indefinito (troppi ingredienti). Dopo un'altra ora arrivano filetto con tartufo nero, eccezionale per cottura e consistenza ma ancora affogato nella panna e anatra arrosto con mele e aceto balsamico sulla quale ho poco da dire perché mi è arrivata solo un'aletta con praticamente nulla di commestibile. Sul dolce optiamo per vassoio di torte miste con crema inglese e cioccolato fuso (x 2 persone) e una sfoglia con mele, crema pasticcera e frutti di bosco. Il primo dolce era davvero buono e un po' più abbondante del resto mentre l'altro soffriva della stessa sindrome delle pappardelle: troppe cose insieme, inoltre era di una dolcezza eccessiva. Abbiamo bevuto un Morellino di Scansano del podere 414 e una bottiglia di buon prosecco Tenuta Serena per i dolci. 3 caffè e una grappa per un totale di € 141. Decisamente troppo, visto che abbiamo ordinato tutto per due e siamo stati seduti a tavola circa 3 ore. Avrei voluto dare due cappelli, ma questo è proprio quel genere di ristorazione che odio: tanta voglia di sfoggiare estro culinario ostentando eleganza ma con poca elasticità , poco cibo e conto quasi scandaloso. Consigliato a fighetti rampanti che vogliono far colpo sulla segretaria con gli occhiali. Unica nota positiva: Andrea e Cinzia aspettano un bambino e ce l'hanno detto mentre scostavamo la panna dal filetto. Auguri!
Poteva andare meglio..
[g.falconline]
03/11/2008
Fantastica la rappresentazione del provincialismo yuppie-snob, completo di vittima predestinata... con gli occhiali!
I miei più sentiti auguri ad Andrea e Cinzia!! Un racconto da ricordare in tutti i sensi, e speriamo lo leggano anche i gestori del locale.
Diverse mie recensioni sono legate ad avvenimenti speciali, e comprendo come GustaModena possa davvero rappresentare un compagno di viaggio insostituibile della propria vita: grazie gi!