Quando c'è da prendere una piccola pausa, per un'uscita breve in giornata, io e mia moglie puntiamo spesso a nord, verso le Dolomiti.
Andando tra Siusi e la Val Gardena c'è Castelrotto e poi la piccola contrada di S.Michele (bella chiesetta da fuori), con l'omonimo ristorante.
Si entra e sembra di essere in Germania o in Austria: c'è quella puzzetta (o profumino, a seconda dei gusti) di fritto e cipolla che ti pervade … (poi ti pervade anche i vestiti per un po' di tempo…)
Il ristorante in realtà è una trattoria/stube, molto alla mano, talvolta utilizzato da camionisti ed operai per capirci, con arredo semplice sudtirolese, non recente, e piatti tradizionali del posto. Bagni puliti.
Ci sono andato altre volte, c'è sempre un fracasso di gente. Ciononostante arriva subito la cameriera con un bel cestino di pane bianco e nero: quello nero morbido con i semini di papavero, quello secco alla finocchina, duro come il cemento, e quello beige con i semi di girasole (guardo solo al pane nero, il bianco, qui, non lo degno di uno sguardo).
Squisito (squisito da tutte le parti qui in Alto-Adige, a dir la verità). Già fatto l'antipasto, solo con il pane.
Come ho già detto, sono un amante “perso” delle Dolomiti e andiamo spesso da quelle parti. Anche se in Valdadige la produzione vinicola è degna di nota, il vino, in trattorie/stube come queste, non ci ha mai stimolato molto. Da bere una Forst chiara e una Weizen al frumento.
Di primo, io ordino una minestra d'orzo con i pezzettini di speck dentro, mia moglie un piattazzo di strangolapreti con panna e prosciutto. Porzioni abbondanti (specialmente gli stangolapreti), buoni-buoni i due primi che, assaggiandoli, ci rubiamo sempre a vicenda.
Di solito, il mio piatto preferito in zona è speck e uova in tegame con patate al forno. Ma, conoscendo il posto, mi son voluto rovinare e quindi ho ordinato per me quello che a casa non mangio mai: una Wienerschnitzel gigante con patatine fritte. Mia moglie, considerato lo stomaco già pieno di gnocchetti verdi, solo un'insalatina mista, ma con la cotoletta impanata si può tranquillamente mangiare in due.
Eccezionale la Wienerschnitzel, tenera la carne e le patatine non mi sembrano di quelle già preparate, ma si vede che le hanno tagliate giù loro e fritte all'istante. Piatto strabuono, cucinato benissimo (anche se da mangiare di rado… per l'unto e il fritto che introiti… ma stavolta… che se ciàva…!). L'insalatina di mia moglie è normale, pulita e curata bene, la parte di cappucci bianchi con finocchina e quadratini di speck è, come sempre, speciale (io rubo sempre, mia moglie si arrabbia, ma spesso ruba anche lei…).
Come dessert prendiamo solo una porzione di lamponi caldi affogati nello yogurt. Mia moglie mangia il grosso, io assaggio un po', molto buona anche questa.
Finito qui, niente caffè, non lo beviamo mai.
Conto: 39 euro, bene, riscalda il cuore anche questo.
Digestione: pensavo peggio, solo un paio d'ore, poi riprende l'appetito.
Tutto molto bene il mangiare, la presentazione è in verità assai semplice e quasi ordinaria. Ma, se ci passate, andateci! Poi diventerà in futuro un punto fermo.
Una curiosità: i gestori, quando è estate, si fanno un bel paio di settimane di ferie e chiudono! Alla faccia della stagione turistica e, in omaggio ai Coldplay, viva la vida! Così se fà!
Consigliatissimo!!
[Lucy...ah]
06/02/2010