Finalmente ho provato anch'io l'Osteria della Pomposa! Era da tempo che volevo andarci, e sabato è arrivata l'occasione, grazie al gentile invito di cioz che accetto volentieri. A dire il vero, dopo le ultime recensioni, senz'altro positive ma non proprio entusiaste, avevo qualche dubbio e qualche timore. Sono dunque arrivata un poco prevenuta, non certo sul servizio che avrei scommesso eccellente quanto sulla cucina (e ci sta, essendo in fase di rodaggio) e invece… sono stata piacevolmente smentita!
Io e mio marito arriviamo al ristorante di Frittella dopo una brevissima passeggiata sotto il caldo sole di questa estate che dopo mille tentennamenti è scoppiata. Siamo i primi del nostro gruppo, Eleonora ci accoglie con un bel sorriso e ci fa subito accomodare all'interno del locale, ha giustamente pensato che fuori fa troppo caldo per mangiare. Ci porta subito da bere e intanto mi guardo intorno: l'impressione è positiva. Avevo visto questo posto quando era quasi ultimato, ora lo vedo a pieno regime e mi piace. Non è molto grande, ma gli spazi sono ben sfruttati e i tavoli non sono troppo vicini tra loro. L'arredamento è spartano, alle pareti stampe, fotografie e qualche chicca originale. Non mancano le lavagnette con i menù del giorno. Unico pugno nell'occhio il pavimento, a scacchi gialli e blu, ma a parte questo il resto è grazioso, curato e senza fronzoli. Il vero punto di forza è la posizione, in un quartiere gettonato dai giovani e giovanissimi e proprio di fronte alla chiesa della Pomposa. Qui, nelle serate estive, c'è animazione e Frittella ha posizionato un dehor in legno contornato da piantine di gerani rossi, vista piazza e piuttosto ampio. Se la temperatura lo permette, credo sia piacevole cenare all'esterno, ammirare il passeggio, magari con una leggera brezza che ti rinfresca. Essendo le 12.30 di un sabato di inizio luglio, non è il nostro caso, per cui come dicevo stiamo all'interno, dove la temperatura, complici le pale sopra di me e una leggera aria condizionata, è abbastanza fresca e piacevole.:)
Dopo pochi minuti ci raggiunge il resto del gruppo: Pattyb, in forma smagliante, zio, trafelato dopo una lunga camminata nell'afa del centro, cioz e furzeina che ho avuto il piacere di conoscere in questa occasione. Li avevo già visti in altri eventi gm, ma solo di sfuggita, senza la possibilità di approfondire la conoscenza… Oggi invece ho potuto parlare con entrambi e sono risultati veramente simpatici, divertenti e gentili, sarò contenta di incontrarli ancora!:)
Una volta che ci siamo tutti accomodati, sopraggiunge l'oste, con tanto di grembiulone nero lungo fino ai piedi, che con un po' di fatica (a causa delle nostre continue interruzioni) ci elenca il menù. E' tutto molto invitante, ma alla fine scegliamo:
- antipasto di cozze alla marinara per tutti e sei
- 5 primi, divisi tra spaghetti alle vongole e tagliatelle alla romagnola per me e Mauro
- spiedini di seppioline con pinzimonio per tutti e sei
- da bere, acqua a volontà e naturalmente vino: rosso fermo per Patty, che si berrà quasi da sola una bottiglia (onore al merito, io non ce l'avrei mai fatta, ma lei è tosta!) e bianco per gli altri, suddiviso in uno chardonnay non ricordo come (un frizzantino fresco, poco alcolico, davvero piacevole almeno per la sottoscritta) e due bottiglie di Prosecco Vezzelli, molto buono ma più forte.
Lasciamo Marcello svolgere il suo lavoro e iniziamo con le nostre chiacchiere, non smetteremo che 4 ore dopo circa
Ben presto, Frittella torna non con gli antipasti ma con un'entree molto gradita: un piattino di ciccioli frolli, saporiti e gustosissimi, due piattini di salame, veramente buono, e, su mia richiesta, qualche tigellina. Le tigelle sono piccoline, ma soffici, come piacciono a me; io sono “difficile” con le tigelle, ma queste le ho promosse in pieno e col salame o il parmigiano erano deliziose!
Poi inizia il pasto vero e proprio: le cozze sono belle grosse, carnose, immerse in tanto sughetto. Cozze ottime, pepate il giusto (tranne che per furzeina che ci ha aggiunto tanto di quel pepe… ma come ha fatto?), sughetto da favola, che abbiamo gustato facendo senza vergogna la scarpetta tutti quanti, servendoci del buon pane portato in simpatici sacchetti di carta.
I primi non sono da meno, parlo per il mio naturalmente. Le mie tagliatelle, fatte in casa e si sentiva, sono bianche, condite con tanto prosciutto crudo forse abbrustolito (non so come dire, era croccante) e mantecate col parmigiano. Apoteosi del gusto, a parer mio! Pasta ottima e ben cotta, condimento gustosissimo. Ne ho dato una forchettata a Patty, che mi ha detto che avevo scelto molto bene: gli spaghetti alle vongole, per quanto buoni, in confronto valevano meno.
Sopraggiunge zia, uscita dal lavoro e arrivata in tempo per unirsi al nostro pranzo. Salta l'antipasto e prende un primo e un secondo, non ricordo quali, chiedo venia, mi sembra tagliatelle e piccolo tagliere di salumi e formaggio. Del formaggio mi ricordo, visto che ha definito il parmigiano il viagra dei poveri e che voleva farlo assaggiare a suo marito. Ma l'ha assaggiato pure MIO marito: devo preoccuparmi?
E' arrivata pure boso, mi sembra che non abbia mangiato nulla, ci ha solo tenuto compagnia prima di fuggire a prendere il sole.
Tra una risata e un bicchiere di vino, che fa salire la temperatura corporea e l'allegria scanzonata, arrivano i secondi. Un vassoio colmo di spiedini accompagnato da un altro vassoio con verdure fresche: peperoni, finocchio, forse altro, io ho assaggiato solo peperoni e finocchi, buoni. Gli spiedini meritano invece una ola, se non fossi stata già piena mi sarei fatta fuori il vassoio da sola! E poi chi li sentiva gli altri? In ogni caso, morbidissimi, passati credo con del pane, sapore finale squisito, e di solito non vado pazza per il pesce.
Concludiamo con il dolce: due zuppe inglesi, due panne cotte con salsa di fragole e una fetta di anguria con gelato alla crema. Io, non so come, e mi vergogno a dirlo, ho mangiato… ben due dolcetti! Buona e fresca la panna cotta, in una salsina deliziosa; altrettanto buona e poco alcolica, per fortuna, la zuppa inglese.
Non è finita qui: nonostante il solleone, Frittella arriva con una bottiglia di nocino, che ci lascia al tavolo. Ne ho assaggiato un poco anch'io: premetto che non me ne intendo e che il nocino non mi piace, ma questo è davvero buono, più dolce del solito! Ma che succede? Trovo buono qui tutto ciò che solitamente non mangio? Miracoli della Pomposa.:):)
Comunque anche zio, che non lo voleva, se ne è servito generosamente e gli è piaciuto molto. Caffè per quasi tutti e … non ci alziamo. Non vogliamo altro per carità , ma la compagnia è tanto bella, e io lì mi sento tanto bene che non voglio andarmene. Solo il pensiero di Frittella e dello staff, che deve pulire e sistemare per la sera, ci fa levare le tende, ma Marcello è stato tanto gentile che non ci ha messo alcuna fretta. Del resto, il servizio è stato ottimo durante tutto il pranzo: veloce il giusto, gentilissimo e informale, con tante piccole premure che mettono a proprio agio, con poco, il cliente.
Salutiamo Frittella, Eleonora e il loro socio, ai quali auguro tanta fortuna, vista la passione e l'impegno se lo meritano (state andando forti, ragazzi, continuate così) e usciamo nella calura. Ah no, prima paghiamo ovviamente 27 euro a testa, ci sta eccome visto quanto e cosa abbiamo mangiato e bevuto.
I miei complimenti ai proprietari e alla compagnia che mi ha fatto trascorrere 4 orette in completa allegria e serenità , sentendomi a casa anche se a casa non ero… I cappelli sarebbero 4 e mezzo per la cucina, ma per il servizio salgo volentieri a 5
Imperdibile!!!
[golosona]
04/07/2010